cosa è orme d’ombra?
L’artivista Rosalba Castelli percorrerà da sola il cammino della Sardegna 100 Torri.
Ad ogni torre lascerà un nastro rosso, uno per ogni donna uccisa dalla violenza.
105 torri, 100 giorni, 1200 km
Tanti passi con i nomi e i cognomi di donne a cui è stato impedito di proseguire il cammino.
Dietro ogni nastro c’è una vita: sogni, progetti, affetti, parole, volti, madri, figli, sorelle, amiche, risate, respiri. Spezzati per sempre. Ogni nastro è la testimonianza dell’assenza, portata su un baluardo di difesa e affidata al vento della Sardegna.
Tanti passi per creare collegamenti e ponti, un movimento che non si deve spegnere finché “la mattanza continua”, per dirla con le parole di Michela Murgia.
Ad ogni sosta un incontro, momenti di confronto e testimonianza nelle piazze e nelle scuole, insieme a formatrici ed educatrici.
Tanti passi per posare alla fine un’installazione permanente con i nomi di tutte, per ricordarsi che cambiare non è speranza, è obbligo.
I nastri rossi sono ricamati dalle donne del carcere femminile di Torino.

“Violenza d’ombra”
è un’espressione che evoca
una violenza subdola,
invisibile, ma profondamente distruttiva:
l’oppressione psicologica,
il controllo, l’isolamento,
il silenzio che umilia, la minaccia.
La paura che diventa normale.
È anche la violenza della dimenticanza,
del sistema che gira la testa dall’altra parte.
Oggi invece lascia segni:
orme, nastri, parole, incontri,
un’installazione permanente.
perchè orme d’ombra?
Il tema fondante è il camminare, i passi.
Treccani definisce il passo come l’intervallo di spazio compreso tra un piede e l’altro nel movimento del cammino.
Una definizione “sospesa”, eppure nulla è più essenziale all’umanità: il camminare è il primo atto di autonomia reale nello spazio dei bambini e delle bambine, è ciò che nell’evoluzione ha differenziato l’essere umano dagli altri mammiferi.
Camminare è gioia, è leggerezza, viaggio, scoperta, crescita interiore.
Il cammino ha sempre una compagnia.
È l’ombra, il segnale impalpabile dell’esserci che si trasforma durante il giorno come un elastico. L’ombra di chi cammina, ma anche l’ombra in senso lato, la risorsa che protegge dal caldo, che ristora e rinfresca, che riporta in se stessә.
Il cammino lascia sempre un segno. Sono le orme, le impronte del passaggio, la traccia del movimento.
Finchè riusciamo a vederle, non possiamo perderci.